Prevenire problematiche come placca, alito cattivo, gengivite, parodontite e carie è più semplice di quello che pensi. La chiave è lavare i denti con metodo e regolarità.
La salute della bocca è a rischio soprattutto per chi non si prende cura della propria igiene dentale in modo adeguato.
Rispondiamo insieme alle principali domande sull’argomento.
Indice dei contenuti
Cosa succede quando non si lavano bene i denti?
Quando non ci prendiamo cura della nostra bocca la esponiamo a diverse problematiche, più o meno gravi, tra cui possiamo trovare:
- ingiallimento dei denti e formazione di macchie superficiali
- perdita dello smalto dentale
- alitosi
- infezioni batteriche come gengiviti
- danni alle mucose
- formazione di carie
- sviluppo di problematiche come la parodontite.
Tuttavia, residui di cibi, effetti delle bevande e batteri possono essere neutralizzati dall’igiene dentale e da una buona tecnica di spazzolamento che limita molto i danni e protegge da patologie più gravi.
Cosa serve per lavare bene i denti?
Gli strumenti per una buona pulizia della bocca sono 4 e non possono mancare nell’igiene dentale quotidiana. Passiamoli in rassegna:
- spazzolino (manuale o elettrico)
- dentifricio
- filo interdentale o scovolino
- collutorio (fluoro o clorexidina al 0,05%).
Con solo questi 4 elementi possiamo garantirci denti bianchi e sani.
L’unica cosa che dobbiamo dimenticare è la fretta. Un lavaggio dei denti ben fatto, dura in media un paio di minuti; in caso contrario, il rischio è di lasciare intatti i residui di cibo e rovinare lo smalto dentale.
Qual è il modo corretto per lavare i denti?
Per rispondere a questa domanda dobbiamo parlare di come spazzolare al meglio l’arcata dentale.
Parti da un’impugnatura ottimale dello spazzolino: crea un angolo di 45 gradi rispetto alle gengive.
Concentrati su 2, 3 denti per volta e procedi con un movimento rotatorio e verticale, spostandoti dalla gengiva all’estremità dei denti.
Pulisci sia all’interno che all’esterno e insisti più volte nella zona che stai lavando (almeno 5 volte), così da raggiungere anche i punti più difficili.
Altre buone pratiche possono essere:
- socchiudere la bocca per consentire allo spazzolino di arrivare anche ai denti posteriori
- mantenere lo spazzolino verticale sulle superfici dei denti anteriori
- spazzolare i denti seguendo un ordine definito, per non tralasciare nessun dente, prima all’esterno e poi all’interno
- concludere il lavaggio spazzolando le superfici masticatorie, sia inferiori che superiori.
Un ultimo consiglio: terminata la pulizia dei denti, dedica un’ultima spazzolata anche alla lingua.
Quanto dentifricio usare?
L’eccesso non è mai una buona cosa, anche quando si tratta di dentifricio.
Nel lavare i denti, utilizza dentifricio al fluoro e versane una piccola quantità sullo spazzolino. Ricordati di inumidire leggermente le setole prima di applicare il prodotto.
Non c’è bisogno di abbondare!
Come risciacquare la bocca?
Non sciacquare la bocca da tutto il dentifricio. Limitati ad espellere il dentifricio in eccesso, evitando di risciacquare con l’acqua immediatamente.
Il fluoro contenuto nel dentifricio, infatti, per risultare benefico, deve agire sui denti per circa 30 minuti dopo lo spazzolamento.
Qual è il momento migliore per lavare i denti?
È bene lavare i denti dopo ogni pasto, dunque mantenere una cadenza di tre volte al giorno (dopo colazione, pranzo e cena).
Soprattutto l’ultima pulizia della giornata ha un grande peso in termini di salute e igiene orale. Questo perché, durante la notte, la produzione di saliva diminuisce e quindi la bocca diventa più secca, creando così le condizione ottimale per la proliferazione dei batteri nel cavo orale.
Un’igiene dentale accurata è essenziale per evitare la placca che, in un secondo momento, può trasformarsi in tartaro.
Prima di lavare i denti, però, è bene aspettare dai 20 ai 60 minuti dopo i pasti.
Non è una regola facile, eppure è il suggerimento degli esperti per evitare di danneggiare lo smalto e la dentina, ovvero il tessuto sottostante.
Spazzolino elettrico: perché sceglierlo e come usarlo?
Parliamo di uno strumento molto evoluto che, però, è equiparato in termini di efficacia da quello manuale, a patto di fare un corretto utilizzo in entrambi i casi.
Le setole della testina rotante lucidano e detergono i singoli denti con movimenti precisi, così da garantire una migliore rimozione della placca e, di conseguenza, maggiore protezione contro la gengivite.
Per un risultato ottimale, lo spazzolino elettrico va appoggiato su ogni dente e angolato negli spazi interdentali per una decina di secondi e poi spostato sui denti adiacenti, in successione.
Lo spazzolino elettrico è particolarmente indicato per chi ha poca manualità e per i meno esperti.
Spazzolino manuale: come sceglierlo?
Prima di acquistare uno spazzolino manuale, valuta questi elementi:
- impugnatura ergonomica e leggerezza del manico, per garantirti uno spazzolamento fluido ed evitare una eccessiva pressione sui denti
- dimensione della testina, più è piccola, più riesce a raggiungere ogni angolo della bocca
- materiale delle setole, meglio se in nylon a punta arrotondata, di media durezza, per salvaguardare gengive e smalto.
Come mantenere pulito lo spazzolino da denti?
Per mantenere lo spazzolino in condizioni igieniche ottimali è bene seguire alcuni piccoli accorgimenti:
- pulire le setole sotto l’acqua corrente dopo ogni lavaggio
- lasciare lo spazzolino in posizione verticale, ad asciugare
- non usare il cappuccio in plastica dopo i lavaggi quotidiani, ma solo in caso di trasporto e spostamenti
- sostituirlo circa ogni 3 mesi.
Riguardo quest’ultimo punto, un ottimo indicatore del livello di utilizzo sono le setole: quando perdono la loro forma e risultano aperte verso l’esterno, significa che lo spazzolino non riesce più a raggiungere tutti gli angoli della bocca e a pulirli dai residui, dunque va cambiato.