L’estrazione è necessaria? Dolorosa? Possono, in alternativa, rimanere in bocca? Sono tutti dubbi legittimi che nascono quando si parla di denti del giudizio.
Rispondiamo a tutte le perplessità che riguardano i denti del giudizio per capire come gestirli e affrontare un loro trattamento.
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Come trattare i denti del giudizio?
Prima di tutto, è importante riconoscere i casi critici che necessitano davvero di un intervento. Dunque fare attenzione al primo segnale, ovvero la presenza di dolore localizzato (dovuto alla formazione di una sacca tra dente e gengiva), che si acutizza e comporta difficoltà nel deglutire e nel parlare.
Se ci si trova di fronte a queste condizioni, il primo step è andare a pulire con una punta a ultrasuoni tutta la superficie sotto e sopra gengivale.
Tolta l’infiammazione dalla zona è possibile pensare alla programmazione dell’estrazione.
Come avviene l’estrazione dei denti del giudizio?
L’intervento sui denti del giudizio dipende molto dalla posizione e dall’inclinazione del dente da estrarre. Può risultare quindi molto semplice, così come, in alcuni casi, complessa.
È importante porre grande attenzione al limite anatomico dato dal nervo alveolare inferiore, che corre all’interno della mandibola e dà sensibilità alla zona del labbro inferiore e del mento.
Si tratta di una struttura da preservare assolutamente, per farlo la diagnosi è essenziale: va studiata la sua posizione, sia nell’area che occupa, sia in relazione al dente. Solo così si può essere sicuri di non andare a danneggiarlo durante l’estrazione.
Di norma, si procede con due interventi, lavorando sul lato destro o sul lato sinistro anziché su arcata superiore e inferiore.
Quanto dura l’estrazione dei denti del giudizio?
La durata dell’intervento può essere variabile dai 30 minuti, per un dente del giudizio nell’arcata superiore, già estruso, cioè fuori dalla gengiva, a 1 ora, per un dente inferiore molto inclinato, in posizione complessa o vicino al nervo.
All’aumentare della complessità di questi parametri, è possibile che l’intervento superi anche l’ora.
L’estrazione dei denti del giudizio è dolorosa?
L’operazione avviene in anestesia locale, dunque non è da considerarsi dolorosa.
Certo, non è completamente priva di fastidi: si sentirà molta pressione, data dalla forza che va esercitata sul dente per estrarlo.
Come ripetiamo spesso, l’odontoiatria moderna deve essere indolore, sempre; in un contesto odontoiatrico non può esistere una condizione dolorosa, se non per momenti transitori.
I punti di sutura sono necessari per i denti del giudizio?
Sicuramente sì: dobbiamo sempre tener presente che si tratta comunque di un intervento e anche quando è poco invasivo sarà necessario chiudere l’incisione.
Nella maggior parte dei casi, i punti di sutura vengono messi e poi rimossi dopo una settimana o 15 giorni.
Com’è il recupero dopo l’estrazione dei denti del giudizio?
Partiamo dal presupposto che l’intervento è ambulatoriale, dunque, al termine del trattamento è possibile rientrare subito a casa.
Il decorso post operatorio viene controllato con farmaci antinfiammatori e antidolorifici. L’alternanza di paracetamolo e ibuprofene, assieme ad altri eventuali farmaci antinfiammatori, è di solito sufficiente.
Nei casi più complessi viene prescritto anche l’antibiotico, per ridurre il rischio di infezioni post-operatorie.
In generale, il suggerimento è di stare a riposo, con la testa sollevata e utilizzare del ghiaccio per attenuare eventuale gonfiore e ristagno di liquidi.
Come gestire il gonfiore post estrazione?
Dopo un intervento per rimuovere i denti del giudizio, si deve considerare che potrebbe manifestarsi un po’ di gonfiore; in modo più marcato nel caso di estrazione nell’arcata inferiore.
Ciò accade perché la mandibola è un osso molto denso, rigido e poco elastico, rispetto all’osso superiore che è più morbido.
Portare fuori il dente senza tagliarlo in più pezzettini è praticamente impossibile. Il dente si rompe, quindi bisogna tener presente che in un’estrazione inferiore si deve rimuovere anche l’osso che circonda il dente.
Tale processo fa sì che il post operatorio del sotto (mandibola) sia un po’ più importante del sopra (mascella): c’è maggior gonfiore, più prolungato, che può superare anche i tre o quattro giorni come durata.
Affrontare l’estrazione dei denti del giudizio può spaventare, è vero, ma non bisogna mai dimenticare che anche le condizioni più complesse possono essere trattate con successo. L’odontoiatria moderna permette di intervenire in contesti complicati riducendo fastidi e dolori.
Dopo l’estrazione, bisogna ricordare che è normale sperimentare gonfiore e qualche fastidio che, però, rientrano nel normale processo di guarigione.
Seguendo le indicazioni del dentista sarà possibile gestire gli eventuali sintomi – che già naturalmente diminuiscono nei giorni successivi – e favorire un corretto recupero della zona trattata.



