Li usiamo tutti i giorni. Ne facciamo esperienza quando mangiamo, parliamo e sorridiamo. Ma conosciamo davvero i nostri denti e l’anatomia dentale?
Dei denti sappiamo che sono presenti nel cavo orale, ricoperti di gengiva e hanno una colorazione che può avere diverse tonalità di bianco fino ad arrivare – purtroppo – al giallo e al marrone.
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Come sono fatti i denti?
Un dente è composto principalmente da due parti:
- corona, la parte che fuoriesce dalla gengiva
- radice, che culmina con l’apice, ed è nascosta nella parte più superficiale della gengiva e nella parte più profonda dall’osso.
Il dente è caratterizzato da un’anatomia molto, molto complessa, che rende estremamente difficile il lavoro dell’odontoiatra o del laboratorio dentale per poterlo riprodurre con esattezza, in caso di necessità.
Basta pensare, ad esempio, che i diversi piani inclinati di una corona di un incisivo frontale fanno sì che la luce possa riflettersi in maniera diversa, caratterizzando il dente per trasparenze e opacità.
Corona dentale: da quali tessuti è composta?
La corona del dente è composta da due tessuti:
- dentina, una parte più giallastra all’interno della quale alberga la camera pulpare che prosegue nella radice
- smalto dentale, una parte più superficiale che è un involucro molto resistente, caratterizzato da un colore estremamente bianco, soprattutto quando in giovane età.
Continuiamo a guardare ancora un pochino più nel dettaglio, che cos’altro possiamo imparare sull’anatomia dentale?
Qual è la struttura interna del dente?
Per conoscere più nel dettaglio l’anatomia del dente, dobbiamo vedere cosa c’è al suo interno.
Nella radice e nella corona troviamo una struttura fondamentale: il nervo del dente. Un nervo è composto da un tessuto con vasi sanguigni, tessuto nervoso e tante cellule.
La cellula protagonista principale del nervo del dente si chiama odontoblasto ed è lei che produce la dentina.
Una delle sue caratteristiche fondamentali è la presenza di prolungamenti citoplasmatici molto, molto lunghi, che attraversano tutta la dentina. Possiamo immaginare l’odontoblasto come un polipo con dei tentacoli lunghissimi: tentacoli che arrivano fino alla superficie dello smalto.
Attraverso questi tentacoli il nervo percepisce gli stimoli esterni. Da qui possiamo capire che se perdiamo un pochino la copertura dello smalto superficiale, questi tentacoli diventano molto sensibili, così come il nervo all’interno, che percepirà, ad esempio, l’aria del dentista, uno strumento ultrasonico che pulisce il dente durante l’igiene orale o il freddo.
Quali forme hanno i denti?
I denti possono avere diverse forme in base alla loro tipologia.
I molari posteriori hanno bisogno di 2 o 3 radici molto grandi per poter avere il massimo supporto dall’osso scheletrico e poter sopportare le forze masticatorie che sono molto elevate.
Come sono posizionati i denti?
Come abbiamo detto, il dente si trova all’interno della bocca, ancorato alle mascella e alla mandibola. Letteralmente inserito nelle ossa mascellari.
Da qui è facile capire perché, quando una gengiva si ritrae, osserviamo una recessione gengivale. La gengiva si contrae e possiamo osservare quella che è la radice del dente, che, in condizioni di salute, è nascosta al di sotto della gengiva.
Com’è ancorato il dente all’osso?
Ogni dente è ancorato all’osso attraverso una struttura molto, molto tenace, che si chiama legamento parodontale.
Si tratta di fibre densissime, con diverse inclinazioni, che lo trattengono saldamente all’interno delle ossa. Ciò garantisce che i denti restino del tutto fermi e non si muovano, a meno che questo osso di sostegno non venga a mancare.
Aggiungiamo a questa struttura un altro tessuto: la gengiva. Vediamo cosa accade.
Che cos’è il solco gengivale?
L’intercapedine che si crea tra la gengiva e il dente è il solco gengivale. Questo solco è quello che noi dentisti esploriamo attraverso un sondaggio e che viene pulito con l’igiene orale professionale. Più semplicemente è anche lo spazio che puliamo a casa con lo spazzolino.
È uno dei punti più importanti da spazzolare, oltre alla corona del dente, poiché è proprio qui che si possono accumulare molti batteri e innescare meccanismi patologici che portano in primis alla gengivite e poi, di conseguenza, alla parodontite.