Quando si parla di endodonzia, uno dei dubbi che sorgono spesso nei pazienti è la durata nel tempo della cura, ovvero la resistenza del dente devitalizzato.
Per rispondere a questa domanda, ti presentiamo una ricerca che abbiamo realizzato all’interno del nostro studio dentistico, utilizzando la casistica del Dottor Gianfranco Vignoletti e il dottorato di ricerca della Dottoressa Valverde.
In questa indagine abbiamo valutato proprio qual era la durata nel tempo della cura, in particolare in venti pazienti trattati del Dottor Gianfranco.
È una casistica che va dai 5 ai 37 anni; lo studio con più lungo follow up o controllo nel tempo.
Dunque cerchiamo di capire cosa accade a un dente devitalizzato dopo 37 anni. E, in generale, quanto è efficace una cura canalare.
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Quanto dura la devitalizzazione di un dente?
Una cura canalare è per sempre? Sì, come piace affermare al Dottor Gianfranco, una cura canalare può essere come un diamante: può essere per sempre.
Il senso di questa affermazione può essere spiegato proprio con ciò che abbiamo visto tramite il nostro studio, analizzando gli step delle cure canalari:
- a 10 anni, il 97% dei denti devitalizzati sono ancora in bocca
- a 20 anni, 8 denti su 10 sono ancora in bocca
- a 30 anni, il 76% dei denti devitalizzati sono ancora in bocca
- a 37 anni, abbiamo 7 denti su 10 ancora in bocca funzionanti e asintomatici.
Da qui possiamo dedurre due importantissime considerazioni:
- gli studi ci dicono che il successo delle devitalizzazioni è molto elevato, prossimo al 90% nel primo anno
- dopo oltre 35 anni sono stati persi solo 3 denti, mentre gli altri 7 restano perfettamente funzionanti.
Quindi, visti questi valori, possiamo concludere che la sopravvivenza e la resistenza di un dente devitalizzato in bocca, dopo 37 anni rimane ancora circa del 68%. E alla nostra domanda iniziale, possiamo rispondere: sì, una cura canalare è per sempre!
Esiste anche un’altra situazione in cui intervenire con la devitalizzazione: si tratta del caso in cui un dente presenta una frattura o crepo nella corona. Normalmente questi crepi sono nascosti sotto alle otturazioni.
Abbiamo detto che la maggior parte dei denti viene devitalizzata in quanto una carie fa ammalare il nervo. In questo caso invece è il crepo sotto l’otturazione che progredisce all’interno della radice e fa ammalare il dente. L’eziologia è del tutto diversa.
La causa della morte di quel nervo non è per carie, ma essendo dovuta a una frattura che dalla corona progredisce nella radice, la percentuale di successo scende di molto fino al 50% a 10 anni.
Avvisiamo sempre i pazienti che la percentuale di successo del trattamento, quando si tratta di un crepo, ha un abbassamento drastico.
Quali sono le cause di perdita di denti devitalizzati?
Nell’arco di questi 37 anni analizzati, al contrario di ciò che ci si potrebbe aspettare, le cause non sono legate al trattamento endodontico in sé, ma sono legate al normale funzionamento dei denti nella bocca dei pazienti.
In particolare, le principali cause individuate sono:
- frattura della corona
- carie molto grande in origine
- problema parodontale
- frattura verticale della radice, ovvero, un crepo che si che si crea all’interno della radice e progredisce aprendo il dente in due.
Inoltre, abbiamo visto che ci sono dei fattori che possono essere più o meno protettivi rispetto alla durata del dente devitalizzato:
- i pazienti che soffrono di bruxismo, se usano la placca di svincolo notturna, proteggono il dente e quindi il dente verrà estratto il più tardi possibile
- i denti che hanno un perno o un sondaggio più profondo di un solco in salute possono richiedere un’estrazione più precoce rispetto a dei denti sani.
Cos’è e quanto dura la ridevitalizzazione o ritrattamento endodontico?
Nel caso il dente sia già devitalizzato e sia sintomatico deve essere ridevitalizzato.
Che cosa accade? Ebbene, innanzitutto questa ridevitalizzazione viene chiamata ritrattamento endodontico.
Abbiamo visto che con il trattamento endodontico primario, cioè con la devitalizzazione eravamo prossimi al 90% di riuscita.
Nei ritrattamenti, tuttavia, le cure precedenti possono aver creato dei cambiamenti a livello anatomico o delle difficoltà all’interno del canale radicolare. Queste situazioni tendono a limitare e impedire il raggiungimento degli obiettivi richiesti e necessari per il successo.
Pertanto, andando a guardare la casistica, quello che vediamo è che la percentuale di efficacia passa a un 70%.
L’endodonzia, dunque, può salvare denti in molte situazioni, per mantenerli sani e funzionali ancora per tanti anni.