Seduta di igiene orale: come funziona?

Che cosa si fa durante una seduta di igiene orale? Quali sono le manovre più importanti da realizzare durante l’ora della seduta di igiene? 

Oggi abbiamo a disposizione delle tecnologie che ci permettono di rendere la seduta più gradevole. Vediamo di cosa si tratta.

Cosa si intende per seduta di igiene orale?

La seduta, in generale, deve essere intesa non solo come una semplice pulizia del cavo orale, ma anche come un’occasione per fare diagnosi precoce

Nel nostro studio, infatti, gli igienisti dentali che si incaricano di realizzare questo trattamento sono degli specialisti dell’igiene e della diagnosi precoce. 

Cosa vuol dire fare diagnosi precoce?

 Vuol dire andare a:

  • verificare la presenza di carie
  • monitorare, nel caso di carie preesistenti, se si sono sviluppate
  • controllare la situazione del solco gengivale, se ci sono delle tasche e se si sono approfondite o se sono stabili
  • rilevare eventuali lesioni del cavo orale, delle mucose.

Una seduta di igiene orale è sicuramente dedicata a igiene e pulizia, ma forse ancor più importante è la parte di screening e diagnosi precoce. 

Questa è anche la filosofia del nostro studio: trattare i problemi quando sono piccoli, quando sono di facile risoluzione, poco costosi per il paziente e poco invasivi in termini di trattamento.

Come è suddivisa una seduta di igiene dentale? 

Si parte da 3 passaggi preliminari:

  1. valutazione dell’indice di placca del paziente, ovvero registriamo il livello di placca che il paziente mantiene in casa, durante i tre, quattro, sei mesi in cui non viene a realizzare una seduta di igiene orale professionale
  2. controllo dei sondaggi, delle tasche più profonde, per capire la loro stabilità
  3. verifica della presenza di carie.

Inoltre, ogni due anni ripetiamo le radiografie nei settori posteriori, per un ulteriore controllo di presenza di carica parodontale.

A questo punto si inizia con la pulizia dentale. 

Quali strumenti si usano per l’igiene orale professionale? 

Nel nostro studio abbiamo introdotto l’Airflow: una tecnologia relativamente moderna presente da diverso tempo nel panorama dell’odontoiatria, ma che si è consolidata dal punto di vista scientifico in questi ultimi anni.

Questo sistema si avvale di un getto di aria e acqua ad alta pressione, che utilizza poi delle micropolveri.

Aria, acqua e micropolveri, insieme, permettono una pulizia molto efficace dei denti e degli interstizi dentali di tutte le superfici, incluse le protesi presenti nella bocca dei nostri pazienti.

Quali sono i vantaggi dell’Airflow? 

Il vantaggio principale è di poter ridurre l’utilizzo degli strumenti che sono sempre stati considerati sgradevoli da parte del paziente.

Dunque limita l’uso ad esempio degli ultrasuoni, caratterizzati da una punta con una vibrazione molto fastidiosa e dal rumore molto acuto, e degli scaler, quegli strumenti con le punte molto aggressive, usati per levigare la superficie dei denti e di corone e radici. 

Come funziona il sistema Airflow? 

Il sistema è studiato molto bene e ci permette di riscaldare la temperatura dell’acqua a 36 gradi centigradi, quindi non c’è l’uso di acqua fredda che può creare ipersensibilità.

Nella pratica, si vanno a pennellare tutte le superfici dei denti con l’Airflow: da quella occlusale, masticante, a quelle linguali o palatali, a quelle vestibolari fino agli interstizi.

Il risultato che si ottiene con questa metodologia è l’eliminazione della maggior parte della placca e del tartaro più superficiali, fino a raggiungere circa l’80%

A questo punto rimane solo il tartaro più duro, sul quale si interviene con gli ultrasuoni. 

Come si usano gli ultrasuoni per l’igiene dentale?

Gli ultrasuoni usati  oggi sono di nuova generazione, dunque vibrano solo quando trovano il tartaro. 

La vibrazione è calibrata sulla presenza o meno del tartaro, ovvero aumenta e diminuisce a seconda delle necessità reali di rimozione del tartaro. 

Questo fa sì che gli ultrasuoni siano ancor meno sgradevole. 

Subito dopo gli ultrasuoni, si passa all’ultima fase della pulizia: la rifinitura

Si procede con le courette e gli scaler per:

  • ricontrollare le superfici
  • eliminare le ultime scaglie, quelle più importanti.

In una bocca con una buona igiene orale domiciliare, queste ultime fasi sono assai ridotte e si usa solo l’Airflow.

In questo modo possiamo essere più efficaci nella pulizia e offrire ai nostri pazienti un maggior comfort durante la seduta.

Quando è necessario ripetere la seduta di igiene orale professionale?

L’intervallo normale, nei pazienti che hanno un controllo della placca abbastanza buono, è di sei mesi.

Si tratta dei casi in cui il 50% delle superfici dei denti viene pulito a casa in autonomia e non ci sono problemi parodontali. La maggior parte dei pazienti rientra dentro questa categoria.

Al contrario, se per diverse ragioni l’igiene orale è scarsa e l’indice di placca si aggira intorno all’80%, 90%, 100%, gli intervalli vanno ridotti a tre volte all’anno. Quindi ogni tre, quattro mesi o addirittura ogni due mesi nei casi più estremi.

Il nostro consiglio è di ripetere con regolarità il trattamento dell’igiene orale professionale, soprattutto se ci sono problemi parodontali molto avanzati che hanno bisogno di una strettissima sorveglianza.