L’iniziativa ha visto tutto l’organico dello studio impegnarsi in un progetto formativo unico nel suo genere realizzato con l’assistenza del team di Neuro-sive, impresa italiana specializzata nella realizzazione di progetti educativi, di consulenza e tecnologia per la diversità cognitiva e sensoriale, e condotto dal Ceo e Founder Tommaso Davi.
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Neurodiversità e odontoiatria: il primo progetto dello studio Vignoletti
Le recenti conoscenze nel campo delle neuroscienze ci stanno aiutando a conoscere di più sul funzionamento del cervello umano.
Ad oggi sappiamo che, come in natura esistono varie specie di piante e animali che fanno parte della biodiversità, nel genere umano esistono svariate tipologie di funzionamento del cervello con differenze specifiche nei processi esecutivi e sensoriali; i quali nel loro insieme sono i responsabili delle nostre capacità sensoriali e dell’esercizio delle abilità che utilizziamo nella vita di tutti i giorni.
La neurodiversità è l’insieme di tutti questi diversi funzionamenti.
Le differenze nei processi esecutivi e sensoriali possono avere un impatto diretto sulla nostra capacità di mantenere una buona salute orale e quindi influenzare la qualità della vita.
Perché è stata integrata la neurodiversità nelle cure dello studio Vignoletti?
Partiamo dal presupposto che fra il 15% e il 20% della popolazione globale può fare esperienza di neurodiversità a prescindere da età sesso, etnia o disabilità.
Costruire un’esperienza che sia il più possibile in grado di creare equità nell’accesso alla pratica odontoiatrica e permetta ai professionisti di conoscere a fondo queste dinamiche, nell’interesse dei propri pazienti, è stata la motivazione che ha portato lo studio Vignoletti a intraprendere questo percorso.
In che cosa è consistito il progetto?
Il team di Neuro-sive, grazie anche alla contribuzione dei suoi membri con neurodiversità, ha formato i partecipanti sui fondamenti necessari per poter costruire nella pratica quotidiana i presupposti per realizzare percorsi di cura e trattamento odontoiatrici sempre più equi.
I professionisti dello studio sono stati preparati non solo da un punto di vista teorico, ma anche pratico, su come rendere un trattamento più accessibile per chi fa esperienza differenti nei processi esecutivi e sensoriali.
Il tutto grazie all’introduzione di buone pratiche per riconoscere e profilare sia le differenze rilevanti per la salute orale, sia inerenti alle azioni da mettere in campo per abbattere la sovra-stimolazione sensoriale nel corso di un trattamento o migliorare la comunicazione a seconda del profilo esecutivo o sensoriale del paziente.
Come la neurodiversità può impattare sulla salute orale?
A partire dalla nostra capacità di comprendere bene le indicazioni per perseguire una corretta igiene orale, mantenerla o sottoporci ad un trattamento, i processi sensoriali e le funzioni esecutive entrano in gioco. Spesso anche quando non ne siamo consapevoli.
Ad esempio:
- percepire determinati stimoli visivi, uditivi e olfattivi durante un trattamento odontoiatrico potrebbe agitarci
- potremmo avere un profilo sensoriale ipo-sensibile, che non ci permette di utilizzare bene uno filo-interdentale esercitando la giusta pressione
- uno specifico profilo sensoriale potrebbe portarci a preferire cibi acidi o dolci, responsabili per una maggior probabilità di alterazione della naturale mineralità dei nostri denti.
Cos’è e come gestire la sovra-stimolazione sensoriale in odontoiatria?
La sovra-stimolazione sensoriale è una conseguenza legata al sovraccarico di stimoli sensoriali che il nostro cervello può percepire in un dato momento.
Circa il 16,5% della popolazione può, anche a sua insaputa, fare esperienza di differenze nei processi sensoriali.
Tali differenze possono portarci ad essere più o meno sensibili a determinati stimoli uditivi, olfattivi, visivi, gustativi o tattili.
Durante il trattamento odontoiatrico sovente si può fare esperienza di stimolazione sensoriale, perciò risulta fondamentale creare i presupposti affinché il carico sensoriale risulti più bilanciato.
Presso lo studio Vignoletti è oggi possibile praticare, con l’ aiuto dei professionisti, la decompressione sensoriale, ricorrendo a tecniche e strumenti specifici che Neuro-sive ha introdotto.
In che cosa consiste la decompressione sensoriale?
Praticare la decompressione sensoriale consiste nel ricorrere a un insieme di tecniche e strumenti che ci aiutano ad abbattere gli stimoli sensoriali.
Dipendentemente dal profilo sensoriale e delle funzioni esecutive della persona, si possono esplorare più opzioni.
Presso lo studio Vignoletti è stata introdotta la pratica della terapia del peso, ricorrendo su richiesta a cuscini ponderati da adagiare sull’area addominale del paziente.
Si tratta di uno strumento che aiuta alcuni pazienti a indurre uno stato di rilassamento e benessere profondo, riducendo ansia e tensione tramite la percezione del suo peso specifico equamente distribuito sul corpo.
Inoltre è possibile ricorrere a soluzioni come le lenti colorate per ridurre gli stimoli visivi unitamente alle cuffie anti-rumore e alla manipolazione dei giochi sensoriali presenti in studio durante il trattamento odontoiatrico.
Nello studio è possibile sfruttare l’opportunità di praticare esercizi fisici ad accompagnamento e specifici prima, durante e dopo la seduta.
Ogni paziente potrà così sperimentare e definire una propria strategia di decompressione sensoriale, garantendosi le migliori opportunità di mantenere una buona salute orale.
Per gli specialisti, invece, può offrire preziose indicazioni utili a comprenderne meglio il suo profilo sensoriale ed esecutivo al fine di sviluppare raccomandazioni rilevanti per mantenere la sua salute orale.
Come è stata, a oggi, ricevuta l’iniziativa dai pazienti?
Già nella prima settimana successiva all’introduzione di queste conoscenze, alcuni pazienti hanno potuto superare specifiche difficoltà nell’accedere al trattamento odontoiatrico, riducendo ansia e stress, sentendosi più accolti e accettati.
Ciò è stato utile anche nel caso di pazienti semplicemente più ansiosi, senza differenze specifiche nelle funzioni esecutive o nei processi sensoriali.
Lavorare per creare una pratica odontoiatrica più equa porta già notevoli vantaggi per una larga parte delle persone che desiderano accedere alle cure.
I professionisti dello studio sono quindi a disposizione per la realizzazione di progetti di cura e mantenimento della salute orale più accessibili e adatti alla neurodiversità di cui quotidianamente possiamo fare esperienza.